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Mastoplastica additiva
La mastoplastica additiva è l’intervento che produce un aumento del volume delle mammelle, mediante l’inserimento di protesi. Le incisioni cutanee più comuni per mettere il loro inserimento sono quella periareolare, sottomammaria ed ascellare. L’intervento si esegue in anestesia generale o in sedazione ed anestesia locale, a seconda del caso, e al termine dell’intervento si applica una semplice medicazione con un reggiseno elastico che dovrà essere indossato per circa venti giorni.
Dopo alcuni decenni che vengono utilizzate, si può fare affidamento sulla biocompatibilità e resistenza delle protesi ed escludere qualsiasi correlazione tra presenza di queste e l’insorgenza del cancro della mammella.
Rischi
L’intervento di mastoplastica additiva è ampiamente standardizzato, ma come tutti gli interventi presenta complicanze generiche e specifiche associate ad esso. La più comune complicanza specifica è la contrattura capsulare. Bisogna dire che con l’avvento degli ultimi dispositivi protesici, tale evenienza si verifica molto raramente. Esistono vari gradi di contrattura e, nei casi più gravi, si pone l’indicazione ad un nuovo intervento chirurgico che può essere di indebolimento della capsula, o di rimozione della capsula stessa e, in alcuni casi, può essere necessario effettuare il cambio dell’impianto protesico. Un’altra evenienza che può verificarsi, anche se in una bassissima percentuale di pazienti, è lo sviluppo di un’infezione intorno alla protesi. Nel caso di rottura dell’impianto, anche se non esiste il carattere di urgenza è necessario sottoporsi ad un intervento di revisione per rimuovere il gel, ripulire la tasca da residui di silicone e sostituire la protesi mammaria.
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L’intervento chirurgico
Il metodo di inserimento delle protesi e il tipo di approccio dipendono dall’anatomia della paziente. L’incisione può essere posizionata nel solco sottomammario, intorno all’areola o nel cavo ascellare. Lavorando attraverso questa incisione si crea una tasca sopra o sotto muscolare e si posiziona l’impianto. Se la paziente ha uno scarsissimo tessuto ghiandolare che non garantisce una buona copertura della protesi è preferibile scegliere il posizionamento sotto-muscolare. Tubicini di drenaggio possono essere utilizzati in alcuni casi e rimossi pochi giorni dopo l’intervento.
L’intervento dura circa 1 ora e le incisioni vengono chiuse senza punti di sutura esterni al fine di migliorarne l’aspetto finale.
Il nuovo aspetto
Se le aspettative della paziente sono realistiche la soddisfazione per l’intervento è molto alta.
La mastoplastica additiva può cambiare l’aspetto e restituire quella self-confidence perduta, ma non necessariamente cambia il proprio look secondo i propri desideri o modifica il modo di fare delle persone che ci circondano.
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